Il Myanmar è “sulla via della democrazia” e “se lavoriamo tutti assieme”, non ci saranno “marce indietro”. È quanto ha affermato Aung San Suu Kyi nell’incontro di oggi con il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, definito “un momento storico” dalla leader dell’opposizione birmana. In risposta, il capo della diplomazia statunitense ha illustrato il contenuto dei colloqui avuti ieri con il presidente birmano Thein Sein, confermando il pieno sostegno di Washington alla lotta democratica della Nobel per la pace. Permangono invece situazioni di tensione nello Stato settentrionale Kachin; la pace fra Naypyidaw e le minoranze etniche è uno dei requisiti – insieme alla liberazione dei detenuti politici – posti dagli Stati Uniti per la rimozione delle sanzioni economiche al Myanmar.

Il capo della diplomazia, a conclusione della tre giorni di visita ufficiale, ha inoltre proposto un pacchetto di aiuti pari a 1,2 milioni di dollari a sostegno della società civile birmana e per la promozione di riforme. Finanziamenti, spiegano ambienti diplomatici, destinati al micro-credito, all’assistenza sanitaria e alle vittime delle mine.

Il segretario di Stato chiede ulteriori e più incisivi passi al presidente Thein Sein (al quale Barack Obama propone una “nuova fase” nei rapporti) e al governo di Naypyidaw, quale condizione necessaria per la cancellazione delle sanzioni e la riapertura dell’ambasciata.

2011.12.02 AsiaNews.it per-un-“nuovo-futuro”-in-Myanmar