Cinque monaci birmani hanno lanciato una protesta nel monastero di Maha Mya Muni, a Mandalay, attirando l’attenzione di oltre 500 persone, che si sono assiepate attorno al luogo di culto. Essi chiedono a gran voce la pace in Myanmar – tuttora persistono scontri fra milizie etniche ed esercito regolare – e la liberazione degli oltre 1600 detenuti politici ancora rinchiusi in carcere. Ieri il governo ha posticipato il rilascio, annunciato nei giorni scorsi, di un secondo gruppo di prigionieri per reati di opinione. Fonti interne riferiscono che lo slittamento è stato deciso “all’ultimo minuto”, a conclusione di un vertice fra alti ufficiali. Intanto ministri e funzionari dell’Asean – associazione che riunisce 10 paesi del Sud-est asiatico, fra cui il Myanmar – riuniti a Bali in Indonesia, hanno dato il via libera alla ex Birmania per la presidenza nel 2014. “Tutti approvano – riferisce il ministro malaysiano degli Esteri Anifah Aman – il Myanmar per il 2014”, perché “hanno intrapreso passi concreti nel cammino di democratizzazione del Paese” e il turno di guida dell’Asean è “un segno di incoraggiamento”.

Alle 5.30 di questa mattina a Mandalay, uno dei principali centri del Myanmar, cinque monaci – provenienti da Yangon – hanno iniziato a urlare nei microfoni slogan fra cui “liberate i prigionieri politici” e “fermate la guerra civile”, uniti al grido “dateci la libertà”. Le immagini del monastero teatro della protesta, catturate dai passati, sono state subito rilanciate in rete e pubblicate su YouTube (clicca qui per il video). I leader buddisti si sono rinchiusi in una stanza e minacciano di continuare a oltranza; il sito dissidente birmano Mizzima News riferisce che “non accettano” la richiesta delle autorità di interrompere la protesta che “continuerà” anche nelle prossime ore. Essi chiedono inoltre di poter incontrare la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi.

Resta ora da vedere quale scelta farà il governo, che dovrà decidere se trattare con i monaci ribelli per mantenere credibilità a livello internazionale e in seno all’Asean, oppure interrompere con la forza la protesta, sollevando le inevitabili reazioni dei governi occidentali. Il quintetto precisa di avere a disposizione acqua e cibo sufficienti per tre giorni.

2011.11.15 Asia News.it- Mandalay:-monaci-in-protesta