La giunta teme che la “Rivoluzione dei gelsomini” possa toccare anche il Myanmar. Riaperto l’Ufficio nazionale di intelligence, chiuso nel 2004. Il 20% del budget 2011/12 per le spese militari, per istruzione e sanità solo le briciole. Fonti di AsiaNews: il popolo è impegnato a sopravvivere, difficile immaginare rivolte di massa. Nel timore che la “Rivoluzione dei gelsomini” possa riguardare anche il Myanmar, la giunta militare birmana ha intenzione di riaprire l’Ufficio nazionale di Intelligence (Nib) – messo al bando nel 2004 – e ampliare la rete di sorveglianza. I militari sono preoccupati dal progetto promosso da Aung San Suu Kyi, leader democratica birmana, volto a creare una “rete popolare” che dia vita a proteste di piazza. Per questo la leadership formerà un nuovo apparato di sicurezza e rafforzerà l’intelligence.



Di recente alcuni internauti birmani, vicini all’opposizione, hanno aperto una pagina su Facebook chiamata “Just do It”. Essa è apparsa per la prima volta in rete il 13 febbraio, giorno in cui è nato Aung San, eroe nazionale birmano, capo della lotta per l’indipendenza negli anni ’40 e padre della Nobel per la pace. Fonti di AsiaNews in Myanmar, anonime per sicurezza, spiegano che “l’onda di protesta potrebbe arrivare nel Paese, ma la giunta ha un sistema di controllo molto efficiente che sarà in grado di fermare o comunque controllare il dissenso”.

2011.03.09 Asia News.it